Dettaglio del progetto 2021

la-cupola-della-cappella-di-anet-la-stereotomia-francese-fra-geometria-e-pratica-costruttiva / Luana Scarpel

Progettista capogruppo Luana Scarpel
Location Anet, Francia
Ulteriori partecipanti
Relatore Prof. Agostino De Rosa
Co-Relatori Prof. Alessio Bortot e Arch. Antonio Calandriello
Università Istituto IUAV di Venezia
Facoltà Architettura
Nazione Università Italia

Descrizione del progetto

La stereotomia, come disciplina tettonica formalizzata, si sviluppa nel periodo rinascimentale in Francia e in Spagna. In questo periodo, vengono realizzate diverse architetture in pietra da taglio, caratterizzate dall’assenza di fonti precise che specifichino come esse venissero poste in opera.
Il primo a sdoganare questa disciplina, teorizzandola in un trattato che ne svelasse le tecniche ed i segreti, fu Philibert de l’Orme in “Le primier tome de l’Architecture”, nel 1567. Questa tesi pone l’attenzione su uno in particolare di questi edifici: La Cappella presente nel complesso del castello di Anet, nella regione francese del Centro, più precisamente nel dipartimento di Val-de-Loire, costruito e progettato proprio da de l’Orme.

L’obiettivo della tesi è quello di cercare all’interno di questo edificio, i congiunti stereotomici in pietra da taglio più rilevanti, analizzandoli dal punto di vista geometrico e dal punto di vista costruttivo.

Per fare ciò, la tesi si articola di una prima fase conoscitiva dell’edificio e del contesto in cui è esso stato costruito, seguita da un attento studio del rilievo a laser e fotogrammetrico effettuato dall’architetto A. Calandriello nel 2017, durante la sua tesi di dottorato. Successivamente l’attenzione si focalizza su tre diversi elementi individuati, di cui due stereotomici: l’arco gobbo, che si ripete per ben tre volte identico, la decorazione marmo- ree del pavimento e la cupola. Per ognuna di queste strutture si producono una serie di disegni e modellazioni digitali che mirano a rappresentare la loro configurazione spaziale completa e il relativo congiunto lapideo, così da metterla a nudo, permettendo al lettore di vedere queste strutture isolate dal loro contesto originale.

Per una comprensione approfondita di queste strutture, sono stati usati testi di geometria come quello di R. Migliari, mentre per comprenderne il funzionamento stereotomico si è fatto riferimento ai più noti trattati di stereotomia, scritti dal Rinascimento in poi, tra cui quelli di P. de L’Orme (XVI secolo) e di J. C. Palacios (XX secolo).

Relazione illustrativa del progetto
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Planimetria Generale

Piante

Prospetti

Sezioni

Schizzi, appunti

Animazione digitale
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